«Qui ad Amsterdam è una splendida giornata», dice Patrizio Bertelli dalla capitale olandese, sede legale di Prada Holding. La soddisfazione di Bertelli non è solo per il meteo, ma soprattutto per i conti del gruppo della moda e del lusso: ieri è stato approvato il bilancio 2003. Ed è la fotografia di un'azienda ancora impegnata in un «faticoso processo di turn-around», come sottolinea lo stesso amministratore delegato. Ma che riesce comunque ad archiviare un anno difficile per l'intero settore con utili netti pari a 36 milioni di euro, in crescita del 33% rispetto allo scorso anno, e guarda con discreto ottimismo al 2004. Nel primo trimestre i ricavi sono aumentati del 24% negli Stati Uniti, in cui Prada realizza 800 milioni di fatturato, del 67% in Cina, del 22% in Singapore e del 7% in Europa.
Bertelli tocca il tasto dolente di Prada, l'indebitamento: «II gruppo ha portato la posizione finanziaria netta a 675 milioni di euro, il 30% in meno rispetto al 31 dicembre 2002. Ma l'obiettivo è ancora più ambizioso: ridurla ulteriormente al di sotto di 300 milioni di euro entro la fine di quest'anno». Importante su questo fronte anche l'accordo tra il gruppo Prada e le quattro banche italiane Banca Intesa, Unicredito, Centrobanca e Banca Popolare di Lodi, che il 14 novembre del 2003 hanno annunciato che avrebbero sostenuto il piano finanziario a lungo termine dell'azienda guidata da Bertelli. L'accordo diventa operativo da oggi: la prossima scadenza è nel 2005, quando dovrà essere rimborsato un bond «sottoscritto da Deutsche Bank e garantito dagli istituti italiani e non, sottolinea l'amministratore delegato, da piccoli risparmiatori o comunque investitori privati».
Nello scorso dicembre Prada ha aperto il suo settimo negozio nella Repubblica popolare cinese, primo nella parte meridionale del Paese, a Guangzhou, una città di 4 milioni di abitanti. «Abbiamo in programma altre aperture in Cina, Giappone e Corea e in luglio inaugureremo un concept store a Los Angeles, progettato dall'architetto olandese Rem Koolhaas: il mercato americano è importantissimo per noi, spiega Bertelli. Nel 2003 il numero di pezzi venduto è aumentato del 20%: una percentuale che ci interessa molto più del valore nominale, influenzato dal supereuro».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 31/03/04 a cura di Pambianconews
Per maggiori dettagli vedere comunicato stampa Prada alla voce 'Comunicati stampa delle Aziende' del nostro sito.