Un occhio al calendario e uno ai numeri di bilancio, Versace sta lottando contro il tempo per ripagare il suo bond da 100 milioni di euro. Un'obbligazione in scadenza il prossimo 6 luglio ma il cui rimborso rischia di dover essere addirittura anticipato di qualche settimana: la pubblicazione dei conti 2003 del gruppo prevista per fine aprile, infatti, dovrebbe formalizzare la rottura di uno degli obblighi contrattuali (i cosiddetti covenants) contenuti nel prospetto dell'emissione, quello che vincolava la maison a presentare un utile operativo doppio rispetto agli oneri finanziari.
L'obiettivo era stato raggiunto nel 2002 in zona Cesarini, grazie alla contabilizzazione (contestata dai sindaci) tra i ricavi dei 25 milioni incassati da Luxottica per l'accordo di licenza nell'occhialeria. Ma quest'anno, senza l'aiuto di Leonardo Del Vecchio e con un fatturato in calo del 20% a 400 milioni, Versace non dovrebbe riuscire a mantenere gli impegni finanziari presi con gli obbligazionisti. E dal giorno in cui saranno resi noti i risultati di bilancio, in teoria, ogni singolo risparmiatore potrebbe chiedere (e ottenere a pena di default dopo un periodo di #'sterilizzazione'' di un mese) il rimborso integrale di capitale e interessi.
I vertici della società, non a caso, stanno lavorando da tempo per stendere un'adeguata rete di protezione. La loro speranza è quella di firmare entro fine aprile un accordo di rifinanziamento con una serie di istituti bancari che consenta di affrontare senza patemi il rimborso (anche anticipato) del bond senza ricorrere a una vendita un po' affrettata del patrimonio immobiliare. L'intesa con gli istituti dovrebbe consentire a Versace di scegliere con meno pressione come trovare i capitali necessari per il rilancio del marchio. Le ipotesi sul tavolo sono diverse: oltre alla cessione del mattone (cui l'azienda attribuisce un valore superiore ai 100 milioni) ci sono la firma di nuovi accordi di licenza (come quello con Luxottica) in nuove aree di business e l'apertura del capitale a un nuovo socio, «possibilmente finanziario», come ha auspicato nei giorni scorsi Santo Versace. In lista d'attesa ci sono diversi fondi di private equity, da Apax a Doughty Hanson fino a Cerberus, anche se non è ancora chiaro che ruolo possa giocare nel futuro della maison della Medusa Del Vecchio, che in cambio del salvataggio nel 2002 ha ottenuto un posto nel cda.
Estratto da La Repubblica del 18/03/04 a cura di Pambianconews