Moda e pubblicità sono sempre più legate, anzi, più interdipendenti, in particolare per quanto riguarda la carta stampata. E quanto emerge da uno studio di Pambianco Strategie di Impresa e Imago Mundi, società specializzata nelle rilevazioni degli investimenti pubblicitari sulla stampa, quotidiana e periodica. La ricerca è stata effettuata rilevando tutte le pagine pubblicitarie apparse sulla stampa italiana nel 2003 e considerando il valore degli investimenti come risulta dai listini prezzi delle concessionarie. Il valore complessivo degli investimenti pubblicitari delle aziende del %u2018'sistema moda'' (abbigliamento, calzature, pelletteria, occhiali, gioielli e orologi) nello scorso anno è stato di 1.562 milioni di euro, pari al 25% del totale. «Ma il dato interessante, spiega Carlo Pambianco, presidente dell'omonima società, è un altro: se sommiamo alla quota relativa al settore moda quella di due settori contigui, cosmetica e arredamento, la quota sale al 53,2%: il sistema moda e più in generale il made in Italy, in altre parole, assorbe oltre la metà degli investimenti pubblicitari su quotidiani, settimanali e mensili pubblicati nel nostro Paese».
Niente crisi quindi? «Non esattamente, precisa Pambianco. Nel settore della cosmetica, per esempio, gli investimenti del 2003 sono scesi del 5,7% rispetto al 2002. In compenso quelli dell'abbigliamento sono cresciuti del 3,3% e questo è particolarmente significativo: la congiuntura internazionale, come sappiamo, è stata negativa per tutti. Ma sugli investimenti pubblicitari il settore della moda non ha risparmiato». Il veicolo preferito restano i settimanali femminili, specie quelli venduti in abbinamento ai quotidiani nazionali, che assorbono il 61 % della raccolta complessiva, seguiti dai mensili (28%) e dai quotidiani (11%).
A proposito dello sviluppo del mercato dei periodici, Pambianco spiega: «I dati indicano che è stato raggiunto un buon equilibrio: non credo ci siano molti spazi per nuovi femminili. Per quanto riguarda invece i %u2018'maschili'', la pubblicità legata alla moda non potrà svilupparsi molto: tradizionalmente, sono altri gli inserzionisti forti di questo tipo di pubblicazioni». I grandi marchi continueranno a sviluppare anche altre forme di promozione e marketing, come le sponsorizzazioni, ma, sostiene sempre Pambianco, «la stampa continuerà nei prossimi anni a essere un veicolo fondamentale».
Vedi tabella che segue
Estratto da Il Sole 24 Ore del 2/03/04 a cura di Pambianconews
per informazioni sullo studio completo scrivere a c.cogliandolo@pambianco.com