Aumento della quota di mercato in Italia che attualmente è intorno al 15%, acquisizioni in Spagna, verifica finale dei progetti di una grande alleanza in Francia: Piofrancesco Borghetti, ha deciso di puntare sul decollo definitivo della Limoni, leader nella profumeria in Italia e pronta per la quotazione in Borsa. «Stiamo aspettando il momento opportuno», dice Borghetti, secondo cui il collocamento «andrà in porto al massimo entro un anno». L'obiettivo è sostenere il confronto con i concorrenti più agguerriti. «Nella distribuzione al dettaglio dei prodotti di profumeria la partita si gioca a livello europeo con tre grandi competitori e un outsider più piccolo ma in forte crescita», spiega l'imprenditore. E aggiunge: «In passato la scelta prioritaria sia dei concorrenti francesi Marionnaud e Sephora sia della tedesca Douglas è stata il radicamento di ognuno sul mercato di casa. Ora sono all'ordine del giorno joint venture e acquisizioni a tutto campo, di cui intendiamo essere protagonisti».
Il gruppo Limoni, grazie alle performance degli ultimi anni, in cui ha raggiunto tassi di crescita annuali del 20% (che scende al 5% escludendo il contributo dato dai negozi acquisiti), ha chiuso il 2003 sfiorando un giro d'affari inferiore di poco a 270 milioni di euro, con circa 870 dipendenti. Nel complesso la catena commerciale raggruppa 300 punti vendita, di cui il più grande è a Milano, a due passi da piazza Duomo. Dimensioni di tutto rispetto ma decisamente inferiori a quelle di Marionnaud (che fattura circa 1.225 milioni di euro e 8.500 dipendenti) e della Douglas (1.240 milioni di euro e oltre 10.200 dipendenti). Più complesso è fornire numeri puntuali sul secondo colosso francese: Sephora, integrato nel gruppo Lvmh. Il terzetto controlla quote rilevanti dei mercati di casa. Particolarmente forte è la leadership di Douglas in Germania che ha raggiunto il 45%, mentre in terra francese Marionnaud è al 30% e Sephora intorno al 20%. Più debole appare Limoni, che in Italia controlla il 15% delle vendite anche se intende crescere ancora.
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Estratto da Il Sole 24 Ore del 11/02/04 a cura di Pambianconews