Supereuro e superoro, ma non solo. Il vero pericolo, per la gioielleria italiana, è la competizione di Cina e Turchia. Il nostro Paese resta il primo esportatore mondiale di gioielli, e il maggiore consumatore in Europa, ma nei primi dieci mesi del 2003 le esportazioni di preziosi in oro e argento sono state di 3,13 miliardi di euro, in calo del 23% rispetto allo stesso periodo del 2002.
Questi i dati di Vicenzaoro, la più importante manifestazione orafa del calendario internazionale, appena conclusa nella città veneta. Sul fronte interno, il mercato è in difficoltà da tempo: secondo Claudio Pagani, analista ed ex membro del World Gold Council (Wgc), «i consumi di gioielli degli italiani si sono dimezzati negli ultimi dieci anni, rimpiazzati in parte da altri prodotti, come telefoni cellulari e altri articoli di elettronica di consumo, ma anche da vacanze esclusive».
Sul fronte esterno, l'unica soluzione, spiega sempre Pagani, è che le aziende italiane stabiliscano joint-ventures con aziende di Paesi come Cina e Turchia, dove il costo del lavoro è infinitamente più basso.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 21/01/04 a cura di Pambianconews