Gli sci Salomon saranno prodotti all'Est. Il marchio più famoso al mondo di articoli per gli sport invernali intende infatti delocalizzare la produzione degli sci in Romania, seguendo l'esempio della concorrente Rossignol che produce già il 47% del suo materiale all'estero. Le due società francesi (Salomon è stata rilevata nel 1997 dal gruppo tedesco Adidas, ma impiega in Francia tuttora 1.840 dei suoi 2.800 dipendenti), insieme ai produttori austriaci Atomic e Head, si spartiscono il 60% del mercato mondiale. Ma la contrazione del fatturato dei prodotti per gli sport invernali (meno 3,6% nel 2002-2003), il caro euro e la fine del boom dello snow board spingono i leader di mercato a tagliare i costi, in particolare quello per la manodopera che rappresenta oggi il 40% del costo di fabbricazione degli sci.
Così, Rossignol ha portato il tessile in Turchia, nei Paesi del Maghreb e in Portogallo; le palline da golf, le scarpe e il procedimento d'assemblaggio delle tavole da sci sono appannaggio della Cina. In Spagna, invece, è concentrata la produzione degli sci da fondo del marchio del gallo. E per non dipendere unicamente dagli sport invernali, Salomon e Rossignol, già alla fine degli anni 90, hanno cominciato a diversificare la produzione, buttandosi anche sulle attrezzature sportive estive, come le scarpe da trekking e i materiali hi-tech per vestiti. Ma la diversificazione da sola non è bastata.
Estratto da Finanza&Mercati del 6/01/04 a cura di Pambianconews