Resa dei conti per i vertici di Fin.part. Secondo voci vicine alla società, Ubaldo Livolsi sarebbe ormai a un passo dalle dimissioni da presidente del gruppo di abbigliamento. L'uscita di scena del banchiere milanese sarebbe da ricondurre al duro braccio di ferro con il management sulle strategie da adottare per sbloccare la fase di stallo in cui si trova la holding di Foro Bonaparte. Livolsi dovrebbe comunicare la decisione in occasione del consiglio di amministrazione in programma domani. A questo punto Fin.part rischia di perdere proprio la figura di garanzia cui, alcuni mesi fa, erano state affidate le redini della società. Livolsi, già advisor del gruppo, era stato chiamato ad accelerare il piano di riassetto dell'azienda, in un momento di forte crisi finanziaria.
Il gravoso indebitamento contratto negli anni precedenti dalla società a causa di una costosissima strategia di acquisizioni (a cavallo tra il 1999 e il 2001), si è scontrato con la crisi congiunturale che ha portato, a inizio 2003, a mettere in pericolo la solvibilità del gruppo. Scampato il rischio di un default, la scorsa estate, con le ultime rate del debito pagate in luglio, ora Fin.part deve trovare la liquidità necessaria per fronteggiare i prossimi appuntamenti col debito in gennaio (circa 6,5 milioni). Soprattutto, la società deve prepararsi a regolare, nel luglio 2004, il pagamento del capitale (200 milioni) del cosiddetto Cerruti-bond, nonché la rata annuale (capitale più interessi) del prestito 1998-2005 (altri 13,6 milioni).
Fin.part, peraltro, non sembra aver fatto grandi passi avanti negli ultimi mesi. Al 31 ottobre l'indebitamento era infatti di 366,6 milioni. Vale a dire, circa 10 in più rispetto all'ultima informativa mensile (una procedura imposta a Fin.part dalla Consob) di settembre e in linea con quello di giugno. Insomma, se il debito è inferiore rispetto a ottobre 2002 (556,9 milioni), nell'ultimo periodo è tuttavia rimasto invariato. E non sono di conforto neppure i segnali dell'ultima trimestrale, in occasione della quale è uscito di scena l'ad Silvano Storer e in cui Fin.part ha registrato conti in frenata, sia a livello di vendite (-1,5%), sia nella bottom line (con una perdita consolidata di 54,88 milioni contro un rosso precedente di 33 milioni).
Estratto da Finanza&Mercati del 18/12/03 a cura di Pambianconews