Prosegue l'interesse della Luigi Botto per la ricerca. Dopo la nuova tecnica di lavorazione XT Process, che, applicata sia a tessuti che a filati, porterà a innovazioni in termini di qualità del prodotto, riduzione del time to market e maggiore intensità del colore e di effetti cromatici, la ricerca continua a guardare avanti e il Gruppo cresce.
A conferma del ruolo e dell'importanza nel territorio biellese, la Luigi Botto ha annunciato anche l'acquisizione della Gartex International, leader nella produzione di tessuti per l'abbigliamento femminile e sportswear.
Questa acquisizione permetterà al Gruppo Botto di rafforzare la propria presenza in un mercato più giovane e di tendenza, che si affiancherà a quello luxury, dove già spiccano i tre marchi storici, il Lanificio Botto, il Lanificio Fila e la Filatura di Crosa.
La produzione, concentrata nell'area biellese, si estende dai tessuti per uomo a quelli per donna fino ai filati, con un interesse per il fashion confermato dalla creazione in tandem con designer e stilisti. Per fare qualche nome, nel 2002 le collaborazioni sono state con Armani, Max Mara, Dolce e Gabbana, Versace, Incotex e Corneliani, mentre all'attivo del nuovo acquisto Gartex si registrano principalmente quelle con brand dal target più giovane, quali Pinko, Sisley e Mango.
Il Gruppo Botto esporta oggi in Europa il 70 % della sua produzione ed è presente sul mercato statunitense, italiano e giapponese. I piani di sviluppo guardano verso Oriente, in particolare verso l'area cinese.
La distribuzione nel mondo avviene attraverso 8 filiali commerciali, in Europa, Uk, USA, Giappone e Corea.
Il fatturato consolidato nel 2002 è stato di 110 ml di euro, mentre le stime per il 2003 parlano di una cifra attorno a 105 ml di euro, con un cashflow annuo pari al 10% del fatturato.
Estratto da Modaonline del 9/12/03 a cura di Pambianconews