Gucci amplifica la propria capacità di ottenere credito. Il gruppo del lusso italiano, controllato dai francesi di Ppr, ha annunciato di aver siglato l'apertura di due linee di credito, di pari importo e per complessivi 460 milioni di euro, con una cordata di 15 istituti bancari. L'interlocutore principale di Gucci è Unicredito, mentre gli advisor sono Citigroup e The Royal Bank of Scotland. «è un importante segnale di fiducia verso il gruppo », hanno spiegato dalla società che intende utilizzare le risorse garantite dall'operazione per le spese generali e per una ristrutturazione del debito. Le due linee di credito, che non incidono sull'attuale indebitamento del gruppo, saranno «revolving», cioè rinnovabili. Gucci potrà insomma arrivare al massimale più volte (salvo ripianamento del debito) nel corso del periodo previsto dall'accordo. Una delle due linea di finanziamento ha scadenza un anno (con l'opzione di rinnovo per ulteriori dodici mesi).
La seconda scadrà fra tre anni. In questo modo la società ha anche lanciato un segnale di continuità gestionale dopo l'annuncio, arrivato in novembre, che nel 2004 non sarà rinnovato il contratto con l'attuale ceo Domenico De Sole e il direttore creativo Tom Ford. L'attuale azionista di maggioranza Ppr, che controlla circa il 70% del marchio italiano e si è impegnato a lanciare un'Opa a fine marzo sui titoli Gucci a 85,52 dollari, nel frattempo è alla ricerca dei sostituti. Secondo indiscrezioni, François Pinault, patron di Ppr, avrebbe già una rosa di venti candidati alla successione di De Sole. Ed entro metà gennaio potrebbero arrivare i nomi del nuovo ad e del futuro direttore creativo.
Estratto da Finanza&Mercati del 3/12/03 a cura di Pambianconews