De Beers si arrende alla forza del rand e forse cerca uno scudo alle rivalse antiapartheid del governo di Pretoria. Il leader mondiale dei diamanti (controllato al 45% dalla Anglo American) ha annunciato di aver rimandato un investimento da 7 miliardi di rand (circa un miliardo di dollari) in seguito all’eccessivo e continuo apprezzarsi della valuta sudafricana sul biglietto verde. La corsa del rand (+78% dal 2001) sta piegando l’economia del Paese (la scorsa settimana le stime di crescita del pil sono scese dal 3,3 al 2,2%). E soprattutto sta costringendo l’industria mineraria a pesanti tagli di personale e a rivedere le strategie.
Lo stop di De Beers all’ampliamento della centenaria miniera di Cullinan è il segnale più grave degli ultimi due anni. Anche perché il gigante dei diamanti, che controlla circa il 65% del mercato mondiale (valutato 8 miliardi di dollari), non ha intenzione di frenare la propria crescita, per finanziare la quale è pronto a emettere un bond da 200-250 milioni di sterline. E ha annunciato l’intenzione di accelerare le esplorazioni in Russia, dove è entrato in joint venture con la Petroneft-Diamond di San Pietroburgo, considerato uno dei territori più promettenti per i cercatori di gemme. Insomma, una serie di segnali studiati ad arte per fare leva sul governo di Pretoria.
Estratto da Finanza&Mercati del 19/11/03 a cura di Pambianconews