Il braccio di ferro fra Leonardo del Vecchio e Gilberto Benetton sulla Beni Stabili è finito con un divorzio, già formalizzato con l'uscita dei Benetton dall'azionariato della Compagnia Finanziaria di Investimento, la holding che controlla il 29,88% della società immobiliare. Ad acquistare l'intera quota dei Benetton (27,3%) è stata proprio la famiglia Del Vecchio, che ha così raddoppiato la partecipazione al 54,6%, ottenendo il controllo di Cfi. Invariate le quote degli altri soci: il 17,4% resta a Fincem (gruppo Cementi Rossi), il 12,7% ad Anfra Sapa (famiglia Vaccari), il 9,2% ad Antonveneta e il restante 6,1% a Lloyd Adriatico Insurance.
Il prezzo del divorzio, le cui avvisaglie erano state rivelate ieri da Finanza & Mercati, non sarebbe lontano dai 100 milioni di euro. La capitalizzazione di Borsa di Beni Stabili sfiora infatti gli 815 milioni e la quota di Cfi (29,88%) vale dunque circa 245 milioni; 73,5 dei quali facevano riferimento alla quota di Edizione Holding. Aggiungendo il premio di maggioranza, il prezzo della compravendita non si discosta molto dai 100 milioni.
Ma come si è arrivati al divorzio tra le famiglie Del Vecchio e Benetton? Il diverso punto di vista dei due imprenditori veneti sulla gestione delle strategie di crescita di Beni Stabili si conoscerà probabilmente nei prossimi giorni, ma è certo che la decisione di uscire completamente dal capitale di Cfi, e quindi indirettamente da Beni Stabili, è avvenuta nel giro di pochi giorni. Sarebbe stato lo stesso Gilberto Benetton, rientrato da un viaggio all'estero, ad annunciare ai soci l'intenzione di cedere la quota.
Estratto da Finanza&Mercati del 5/11/03 a cura di Pambianconews