La proposta è stata presentata la settimana scorsa a Tonino Perna, il fondatore di It holding, industria di abbigliamento quotata. A presentarla è stata Cofiri, la merchant bank guidata dal direttore generale Giuliano Mari, storico manager dell'Imi e buon conoscente del finanziere piemontese Luigi Giribaldi. Dopo alcune settimane di lavoro e di contatti a tutto campo, la banca d'affari ha infatti individuato una soluzione che potrebbe condurre all'uscita di Giribaldi dal capitale di It holding, di cui possiede circa il 26,3%.In base all'offerta, il fondo di matrice inglese Apax (4 miliardi di euro di dotazione) rileverebbe ai blocchi la quota di Giribaldi. Per poi rivenderla più tardi con una secondary offer, frazionando cioè il pacchetto sul mercato in quote singole inferiori al 2% e consentendo così a It holding di ricostituire il flottante.
Unica condizione posta dal team italiano di Apax: un'opzione put sulla maggioranza di Malo, produttore di capi in cachemire, marchio di pregio della scuderia di Perna. L'offerta è ora al vaglio degli advisor, Efibanca per It holding e l'avvocato Dario Trevisan per Giribaldi, che dall'estate scorsa stanno negoziando per far uscire il finanziere alle migliori condizioni. E cioè offrendo un premio sulle attuali valutazioni di Borsa compreso tra il 10% e il 15%. La maggiorazione consentirebbe al raider di limitare le perdite, visto che, secondo alcune stime, l'ex patron della Traco avrebbe le azioni It holding in carico a poco meno di 3 euro.
Estratto da Il Mondo del 17/10/03 a cura di Pambianconews