C'è chi è fortemente intenzionato a salvare quello che di buono è rimasto dell'ex Multimoda Network. E' Carlo Patrucco che sostenuto da un fondo di investimento italiano intende diventare socio di maggioranza di Alcado e Carma. E' stata già definita una lettera d'intenti che verrà firmata a giorni, il cui closing è previsto in un paio di mesi. Alcado e Carma sono due società che racchiudono marchi noti in campo moda come Alma, Simoultaneous, Castelbajac, Alessandro De Benedetti, Domina. Le due società attualmente fanno capo a Domina Group, la holding che nata dalle ceneri di Multimoda Network, da un lato ne ha ereditato un debito consolidato di 50 milioni di euro e dall'altro tre stabilimenti che producono rispettivamente maglieria, pr�tàporter, abbigliamento donna conformata e diversi marchi.
«L'operazione viene fatta con un aumento di capitale tra i 5 e i 6 milioni di euro che in parte abbattono il debito in cui versano Alcado e Carma e in parte serve a portare avanti le normali attività del gruppo''. Le società acquisite oggi fatturano 40 milioni di euro e hanno debiti per 15 milioni di euro. Possono contare, come si diceva, su tre stabilimenti e una serie di marchi di proprietà e su licenza nel pr�t-à-porter e nel conformato, le cosiddette taglie comode. Se l'operazione andrà a buon fine, tra i soci di minoranza di Alcado e Carma rimarrebbero la famiglia Pea, Clemente Signoroni e Gianfranco Bertoli. Gli stessi che sono a capo della holding Domina Group e che erano stati a capo di Multimoda Network. Ma Signoroni (ex Fiat e ex Gft) e Bertoli (ex Bipop e Fineco) avranno solo quote societarie e non saranno più operativi sul progetto di rilancio. Mentre sarà Sergio Pea a portare avanti in prima persona il rilancio strategico del nuovo gruppo, con l'appoggio operativo di Patrucco.
« L'obiettivo, racconta Pea, è di raggiungere 60 milioni di euro nel giro dei prossimi due anni rispetto al fatturato attuale che è di 40 milioni di euro». Come? «Abbiamo messo in piedi un gruppo con tre aree di forte specializzazione ma sinergiche: Alma è focalizzata nel pr�t-à-porter di ricerca e tra diversi altri marchi produce su licenza anche Alessandro De Benedetti, un giovane stilista molto bravo su cui puntiamo tantissimo. A fare il restyling del marchio Alma ho chiamato la brava Venusia Makiro, un architetto giapponese che porterà avanti questa scommessa e Carma, specializzata nella maglieria, oltre alla licenza di Castelbajac ha come marchio di proprietà Simoultaneous che è una giusta via di mezzo tra sperimentazione e mercato e che sta funzionando bene. E poi abbiamo la solidità di un marchio industriale come Domina. La sua specializzazione nelle taglie comode la rende impermeabile ai su e giù della moda».
Estratto da Affari & Finanza del 6/10/03 a cura di Pambianconews