I jeans vanno sempre di moda. In un periodo non troppo favorevole per il fashion, i famosi pantaloni sostengono i profitti di Levi Strauss & Co., la società di San Francisco che ha inventato il denim. Nel terzo trimestre dell'anno, archiviato alla fine dell'agosto scorso, l'azienda americana ha raggiunto un giro d'affari di 1,08 miliardi di dollari, con una crescita del 6% rispetto allo stesso periodo del 2002. Sul fronte dei profitti, invece, Levi Strauss & Co. ha iscritto a bilancio un utile di 26,7 milioni di dollari, contro i 13,7 dello scorso anno.
«Si tratta di una scelta strategica importante, ha spiegato Phil Marineau, amministratore delegato di Levi Strauss, la temuta cannibalizzazione delle altre nostre linee di jeans non si è verificata. Al contrario, la segmentazione della clientela ci permetterà di sostenere la crescita delle vendite». Tuttavia, nonostante il buon risultato trimestrale, la società resta appesantita da un maxi debito che dovrebbe raggiungere i 2,1 miliardi alla fine dell'anno. Per ridurre i costi, Levi Strauss ha annunciato la scorsa settimana un duro piano di ristrutturazione. «Purtroppo, ha riconosciuto Marineau, le chiusure colpiranno una grande parte della nostra forza lavoro globale. Ma si tratta di misure necessarie per rimanere competitivi».
Estratto da Finanza&Mercati del 1/10/03 a cura di Pambianconews