«Siamo pronti per nuove acquisizioni che andranno a rafforzare la nostra rete distributiva all'estero. In Italia, invece, al momento non vedo occasioni». Leonardo Del Vecchio, patron di Luxottica, risponde così agli investitori che hanno premiato il titolo nelle ultime settimane scommettendo nel debutto della multinazionale di Agordo (Belluno) nell'indice delle blue chip italiane, il Mib30. Un feeling che sembrava smarrito da quando l'alleanza con Armani si era spezzata lo scorso maggio, dopo 14 anni. Gli scettici temevano ripercussioni sul giro d'affari. In poco tempo, con intuito e velocità, Del Vecchio ha firmato due accordi di licenza, con Prada e Versace, quindi, aiutato dalla congiuntura in ripresa negli Stati Uniti, è riuscito a riportare i conti esattamente dove si trovavano un anno fa.
Il 2003 sarà, dunque, un anno di transizione. E il 2004?
Dal prossimo anno diventerà operativa l'acquisizione australiana dalla quale ci aspettiamo un impatto positivo sulle vendite. Inoltre, ci aspettiamo una crescita del fatturato sostenuta sia dal wholesale sia dal retail. Ma ulteriori spazi di crescita potranno realizzarsi con l'avvio di nuove operazioni.
Nuove operazioni che rientrano nella vostra strategia di espansione all'estero?
Sì, nei prossimi mesi prevediamo di perfezionare una nuova acquisizione per il controllo di una catena distributiva che andrà a rafforzare la nostra rete all'estero. Non è escluso che la campagna acquisti, se le condizioni rimarranno favorevoli, continuerà anche il prossimo anno perché l'unico modo per ampliare la nostra quota di mercato è di crescere all'estero. Le occasioni oggi non mancano e i prezzi rispecchiano più che in passato il valore delle aziende. In Italia, invece, non ci sono le condizioni: il mercato dell'occhialeria è già saturo e troppo frammentato.
Avete il progetto di aggiungere nuovi marchi?
No, il nostro portafoglio per ora è completo.
In Italia, dunque, nessuna operazione in vista, neppure a fianco di industriali amici, come i Benetton?
Con i Benetton siamo nel consiglio della Beni Stabili. Per il resto, nessuna operazione di diversificazione, tanto meno finanziaria, perché siamo concentrati a fare crescere il nostro core business. Siamo e resteremo produttori e distruttori di occhiali.
Estratto da Il Sole 24 Ore-Plus del 13/09/03 a cura di Pambianconews