Dopo le perdite accumulate dal gruppo Coin negli ultimi tre anni, il mercato ha accolto con sollievo l'annuncio dell'aumento di capitale da 79,9 milioni di euro che partirà il 15 settembre per concludersi il 6 ottobre. Il titolo infatti si è mantenuto ieri sui massimi, a quota 3,9 euro, dopo il rally (e le sospensioni) delle due sedute precedenti. Tuttavia, la società mette già le mani avanti: l'aumento servirà per la ristrutturazione, per cui nei prossimi tre esercizi non verrà distribuito nessun dividendo. Inoltre, l'11,8% della ricapitalizzazione non è garantito dalle banche.
Per procedere all'aumento di capitale i fratelli Vittorio e Pier Giorgio Coin (che in primavera hanno abbandonato ogni incarico operativo in azienda), hanno consegnato in pegno (con relativi diritti di voto nelle assemblee straordinarie) le loro azioni, cioè il 79,665% del Gruppo Coin (suddiviso tra la Fincoin che ha il 54%, e le società Libeccio e Scirocco di Pier Giorgio, e Maestrale e Grecale di Vittorio Coin) contro un finanziamento da 284 milioni di euro. Una linea di credito quindi che assegna a un pool di banche capitanato da Intesa la responsabilità delle decisioni strategiche, cioè quelle più urgenti per il gruppo di Venezia.
E mercoledì 17 settembre Coin ha organizzato un road show nel quale il nuovo amministratore delegato Fernanda Pelati esporrà nel dettaglio il piano industriale 2003-2005, già anticipato in agosto e che prevede la chiusura del 75% dei punti vendita in Germania, la conversione dei negozi Kid's Planet in Oviesse, la rifocalizzazione dei marchi Oviesse e Coin e la razionalizzazione della catena logistica.
Estratto da Finanza&Mercati a cura di Pambianconews