I leader nei tempi duri soffrono meno. Una massima che pare bene adeguata a descrivere come molte delle aziende di punta stiano vivendo questa stagione di pesante difficoltà per il comparto orafo italiano. #'Il settore nei tempi delle vacche grasse non ha saputo rinnovarsi investendo in ricerca di prodotto, immagine, marchio, tecnologie e ora paga duramente pegno'' spiega Gino Zoccai, presidente dell'omonima azienda. Nell'elenco dei fattori di successo indicata da Zoccai trovano ragione le performances delle aziende che stanno battendo la crisi. Una di queste imprese pilota è appunto quella di Zoccai, che stima per quest'anno di #'realizzare un incremento di fatturato nell'ordine del 20%, in linea con il progresso registrato nel 2002 raggiungendo ricavi totali per 30 milioni di euro. Molto dipende da come andranno gli ultimi due mesi dell'anno, ma intanto riscontriamo la buona accoglienza ottenuta dalla nuova linea Zeta, lanciata a giugno, dedicata ai giovani e caratterizzata da linee colorate e vistose e da un prezzo contenuto''.
Una strategia non dissimile dichiara pure Chimento, che nel 2002 ha conseguito un fatturato di 51 milioni di euro e un utile netto di 370mila euro. #'Il potenziamento dell'organizzazione commerciale e gli investimenti in corso, sottolinea Maurizio Bertoncello, amministratore delegato di Chimento, assicureranno inoltre un trend positivo anche per il 2003''.
In tema di percorsi innovativi, spicca anche la vicenda di Italian Luxury Industries (Ili). Appunto alla messa a fuoco di un originale itinerario di business Giorgio Rizzo, direttore generale di Ili, fa risalire i positivi esiti di bilancio dell'impresa fondata da Giancarlo Chimento e partecipata da 2G Investimenti della famiglia Tabacchi. Ili è stato pioniere con Barakà nella creazione di una linea di gioielli ad hoc per l'uomo.
Vedi tabella che segue
Estratto da Affari & Finanza del 8/09/03 a cura di Pambianconews