Circa trent'anni fa aveva un casco da pilota in testa, sbagliò un sorpasso e «uscì di pista». Ma in questo modo si trovò sulla strada giusta. Quella di Luigi Macaluso, che allora era al volante di una Fiat sportiva, è stata da quel momento una vita con due passioni: il gusto della velocità (possiede una collezione di decine di auto sportive a Villanova, sulle prime colline del Monferrato) e le lancette che scandiscono il tempo. Dopo i successi automobilistici, infatti, la guida sportiva quella che lotta contro il cronografo, si è trasformata nella guida di una storica azienda di orologi svizzeri. Il gruppo Sowind, che oltre a Girard Perregaux incorpora l'altro brand Daniel Jean Richard e l'azienda di componenti Emg, nel 2002 ha chiuso con circa 110 milioni di euro di fatturato, in aumento di circa il 20% sull'anno precedente (nel 2001 il progresso fu del 51%). Mentre Girard Perregaux ha aperto pochi giorni fa il suo primo negozio a Bombay. Per esplorare un mercato, quello indiano, che ha prospettive enormi «se trovi la marcia giusta».
Ma il cambio di velocità deve riguardare l'intero settore. «Marchi come Girard Perregaux, Patek Philippe, Ademars Piguet e Chopard, ancora nelle mani delle famiglie, spiega, non hanno la struttura necessaria per affrontare i nuovi complessi scenari. Serve perciò un'alleanza progettuale su tutta la filiera, dalla formazione fino al punto vendita». è qui che entra in gioco l'Aihh. L'obiettivo, oggi, è tra i più ambiziosi: «Negli ultimi anni tutti hanno inseguito il concetto di lusso. Ma spesso la parola è stata usata in modo improprio. Con pericolosi fraintendimenti sull'orologio. Ora occorre rivedere come un prodotto di alta orologeria sta al lusso, e come il lusso sta all'orologio».
Roba da niente? Chiedete ai big europei della moda con più di una lancetta «in rosso» (da Richemont a Lvmh, da Gucci a Bulgari) se presteranno ascolto ai risultati dell'osservatorio varato in questi giorni dall'Aihh. è un'ulteriore sfida. Una corsa. Che non spaventa certo uno come Macaluso, con i suoi premi e le sue cariche automobilistiche (è presidente delle auto storiche del Club Italia e della Commissione sportiva automobilistica italiana). Non è un caso se nella casa a poche decine di metri da Po, tra un Klein e un Capogrossi, al centro della stanza c'è ancora un modellino in fibra di carbonio. è rosso. Ha le ruote. è un regalo di Jean Todt.
Estratto da Finanza & Mercati del 16/07/03 a cura di Pambianconews