Infaticabile, occupa lo spazio sulla scena della moda con una proprietà e una padronanza assolutamente unici e probabilmente irripetibili. Quello di Giorgio Armani è più di un marchio, di un nome: è un colore, un'attitudine, un modo di essere, riguarda il marketing e la personalità, la forma, il contenuto. Tutto è calibrato e duraturo e sembra avere la perseveranza di una marea.
Come concilia la sua creatività e il suo talento di imprenditore?
La molteplicità di ruoli è una palestra mentale fantastica a cui non vorrei mai rinunciare. Non parlerei tanto di come conciliare creatività e attività di imprenditore, quanto di come farle sempre convivere. Si parla nei miei confronti di #'genio creativo'' nel settore moda, ma credo che la mia principale genialità sia quella di saper interpretare i diversi ruoli che questo mestiere mi ha imposto di affrontare.
Che cosa la lusinga di più della sua fantastica carriera?
I confronti, l'essere sempre stimolato da una concorrenza molto attiva, dalla genialità dei giovani creativi, dal saper confrontare e far vivere il mio modo di pensare, il mio stile, i limiti che mi sono posto con l'evoluzione della moda e della società in generale.
Cosa la sorprende maggiormente, nella moda, nell'estetica e non solo?
Mi sorprende che qualche volta certi input non vengano assolutamente filtrati, interpretati. è vero che a volte bisogna dare dei pugni allo stomaco al pubblico perché lo svegli dal torpore di una banalità di proposte, ma è altrettanto vero che non è detto che a questo debba poi corrispondere un' accettazione acritica di ciò che viene proposto.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 27/06/03 a cura di Pambianconews