L'abbigliamento per bambino ha ottenuto un risultato buono nel 2002, più deludente il panorama per i primi mesi del 2003. A dare maggiore soddisfazione, lo scorso anno, la nicchia dell'abbigliamento intimo per bambina e quella del neonato. I dati sono stati diffusi da Pitti immagine bimbo che arrivato alla sua 57/ma edizione sarà alla Fortezza da Basso di Firenze da domani a domenica.
In una fase congiunturale ancora molto incerta per il sistema moda italiano, l'abbigliamento junior continua ad ottenere performances migliori della media. Se il 2002 si e' chiuso con flessioni complessive delle vendite vicino al 4%, per il tessile-abbigliamento nel suo complesso, nel settore del junior apparel (oltre 2.000 aziende e circa 30.000 addetti), il fatturato complessivo è cresciuto del 3.3% superando la soglia degli 1.8 miliardi di euro. Il risultato è stato possibile grazie ad un andamento ancora in crescita delle esportazioni (+4.3% per 584 milioni) che sono arrivate a rappresentare oltre il 31% delle vendite complessive e ad un leggero incremento anche sul fronte dei consumi interni (+1.4%).
Dei primi dieci mercati esteri di sbocco, nel periodo gennaio-febbraio, news positive sono venute solo dagli Stati Uniti che hanno quasi raddoppiato (+93.2%) la loro capacità di assorbimento. Per un quadro complessivo dell'evoluzione delle vendite estere, il segmento neonato rappresenta solo il 15% circa della produzione complessiva di abbigliamento junior, è necessario tuttavia integrare l'informazioni ufficiali con quelle di natura campionaria raccolte da Smi presso le aziende associate. Da questi dati emerge un cedimento del fatturato estero nel primo trimestre 2003. Inoltre, nelle valutazioni delle aziende, nemmeno per il secondo trimestre di quest'anno è lecito attendersi spunti interessanti sul fronte delle vendite estere.
Estratto da Ansa.it del 25/06/03 a cura di Pambianconews