Nella classifica delle firme sulla base dell'utile netto, Pambianco Strategie di impresa mette in luce la difficile eredità lasciata dall'anno scorso. I primi venti marchi del settore (escluso Diesel, i cui dati non sono ancora disponibili), valgono 19,5 miliardi di euro di fatturato e hanno registrato una crescita media dell'1,6%: distante dal 13,1 % del 2001 e lontanissima dal 29,6% dell'anno prima. E sull'utile netto, Carlo Pambianco rileva «un peggioramento generalizzato, una tendenza al ribasso ormai in atto da tre anni: l'utile netto medio del campione è passato dal 9,9% di quattro anni fa al 6,3% dell'anno scorso».
Ci sono le eccezioni: tra i primi in classifica, Luxottica, Bulgari, Armani, Miroglio, Aeffe e Burani hanno aumentato l'utile netto. Ma nel complesso c'è una discesa della redditività, sottolinea Pambianco, trainata dal calo delle vendite, dalla riduzione dei prezzi di vendita, dall'ammortamento e gli oneri finanziari dovuti alle acquisizioni. In più, c'è l'effetto euro: limitato negli ultimi bilanci, consistente quest'anno e a rischio esplosione nel 2004.
Se finora molte aziende sono riuscite a contenere l'impatto del cambio grazie alle coperture sui rischi di cambio, l'anno prossimo si troveranno di fronte a un bivio negli Usa e nell'area del dollaro: aumentare i prezzi, mossa sgradita quando le vendite devono ripartire, o perdere i margini. In ogni caso, quest'anno lascerà sul terreno un altro pezzo di redditività. Pambianco prevede una flessione di un punto percentuale per il settore.
Vedi tabella che segue
Estratto da Il Sole 24 Ore del 24/06/03 a cura di Pambianconews