Giovedì sera l'aspettavano a Firenze, alla grande festa per l'inaugurazione del nuovo Una Hotel Vittoria, ma Gabriella Spada non si è presentata. Né, a differenza dell'anno passato, quando il gruppo delle donne imprenditrici l'aveva invitata a un rendez vous milanese, ha risposto. Come invece aveva fatto allora: «Care amiche aveva scritto non potrò esserci perché sto acquisendo la Longoni». «Poverina dicevano nei capannelli, in mano un drink, le signore che insieme a Gabriella sono finite in un libro che le racconta come le donne che hanno raggiunto in Italia un grande successo e che da allora formano un club esclusivo avrà i suoi problemi». Ma dei suoi problemi la signora di Giacomelli Sport non ama parlare. L'estate, per lei, è sempre stata un momento cruciale: nel 2001 la quotazione in Borsa dell'azienda, portata avanti in prima persona; nel 2002 l'acquisto della Longoni; e il 2003 è quello che adesso sta sotto gli occhi di tutti.
L'immagine, per quella che nel frattempo è diventata la signora dello sport e che scorrazza l'Europa ad aprire nuovi negozi, ha una grande importanza: ai giornali arrivano le sue foto posate, guai usare uno scatto rubato, devono apparire solo quelle perfette. «Lavoro molto spiega lei perché amo lavorare. Ma non faccio del lavoro la mia unica ragione di vita, non sono una macchina da soldi o da affari: sono una donna completa, che trova spazio per tutto, dall'amore all'amicizia, dal divertimento alla meditazione». Con il suo marcato e dolce accento emiliano, Gabriella Spada racconta la passione per il ballo e quello per la new age. Una passione che l'ha portata ad aprire, a Rimini, Anadam. «Significa spiegava ispirata luogo di beatitudine».
Estratto da Affari & Finanza del 16/06/03 a cura di Pambianconews