Per Giacomelli è arrivato il momento della verità. Dopo il no della Consob, che ieri non si è accontentata del comunicato di tre pagine con cui la società romagnola ha cercato di riassumere la grave situazione finanziaria in cui versa ormai da diversi mesi, gli occhi sono puntati sulla giornata di oggi, quando i vertici del gruppo romagnolo dovranno presentare una relazione più dettagliata. Questa volta, per consentire la riammissione del titolo a Piazza Affari (sospeso da sette sedute), le risposte ai numerosi quesiti avanzati dall'Autorità di vigilanza e da Borsa Italiana la scorsa settimana dovranno essere precise.
Secondo indiscrezioni di stampa, oltre ad Ande, altre quattro società avrebbero già presentato istanza di fallimento. Ma non è tutto. I gruppi K2 Sport, Travel Division e Chervò, stanno valutando l'opportunità di intraprendere azioni legali contro Giacomelli. In particolare, secondo indiscrezioni vicine alle aziende, sia K2 Sport sia Travel Division alla fine di aprile avevano già notificato intimazioni di pagamento, e ora visto l'immobilismo di Giacomelli, potrebbero procedere nel breve periodo a pignoramenti.
Chervò, invece, potrebbe arrivare alla notifica di un atto di precetto contro Longoni Sport. In settimana, intanto, Giacomelli dovrebbe depositare al Tribunale di Rimini l'istanza di amministrazione controllata richiesta il 30 maggio per le singole partecipate: Giacomelli Sport, Longoni Sport e Natura & Sport. Mentre il 4 luglio i soci del gruppo romagnolo dovranno pronunciarsi sull'estensione della procedura anche nei confronti della holding.
Estratto da Finanza & Mercati del 10/06/03 a cura di Pambianconews