Angela Missoni, insieme ai fratelli Luca e Vittorio, è riuscita a ritrovare quel seme di originalità che i genitori Rosita e Ottavio avevano fatto fiorire negli anni '70, quando i loro intarsi partivano per l'America e facevano impazzire i giapponesi. Bastava guardarli, per capire che erano Missoni. Anche adesso, ma in modo diverso: «Alcuni buyer pensano che il marchio sia nato da poco, non ci conoscono», afferma Vittorio, da sempre anima commerciale della Missoni, riferendosi ai nuovi compratori di Corea, Russia, Cina, Dubai, che hanno contribuito ai 51 milioni di euro fatturati quasi unicamente dalla linea donna nel 2002.
Ed è proprio così: Missoni rinasce, all'alba del suo cinquantesimo compleanno, compiuto il 18 aprile scorso. Con una verve nuova, una linea sport tutta da rilanciare, un progetto calzature appena partito, le licenze di occhiali e profumo, una collezione uomo che svelerà il cambiamento già al prossimo Pitti. «Anche l'Inghilterra, da sempre avanti come sensibilità estetica, ha subito apprezzato la svolta stilistica, continua Vittorio. I giapponesi non ci hanno mai abbandonati, ma abbiamo appena siglato un contratto con un nuovo distributore che porterà dagli attuali 48 a 60 shop in shop entro il 2003, oltre ai negozi di Tokio e Osaka già attivi».
E poi i monomarca in previsione a Shanghai, a Pechino; il negozio di Monaco ricomprato dall' importatore e integralmente rifatto, la nuova showroom milanese in via Solferino. Tutti investimenti auto finanziati, compreso l'indotto appena creato a Varese per produrre la linea Missoni Sport. «Nonostante gli investimenti non abbiamo una lira di debito, specifica Vittorio. Chiudiamo il 2002 in pari. In più, abbiamo recuperato senza fatica la flessione negativa (-40%) del primo semestre dell'anno a seguito dell'11 settembre».
Estratto da CorrierEconomia del 26/05/03 a cura di Pambianconews