Non vede l'ora di ripartire Jil Sander. Ogni parola tradisce la sua frenesia per il ritorno alla direzione creativa del marchio con il suo nome, di proprietà del gruppo Prada. La frenesia è tale che passano in secondo piano i tre anni trascorsi lontani dalla sede di Amburgo, l'addio al suo marchio poco dopo l'acquisizione da parte di Prada. Si è parlato di rapporti burrascosi, ma la stilista e Patrizio Bertelli, l'amministratore delegato di Prada, assicurano di non aver mai rotto, di stimarsi reciprocamente e di essere felici della nuova collaborazione. Bertelli dice addirittura che «il marchio Jil Sander è nato e doveva vivere con Jil Sander».
Rottura o no, si ricomincia dalla collezione primavera-estate 2004 e da un fatturato che l'anno scorso è stato di 139 milioni di euro con una perdita di 26,3 milioni di euro. «Quest'anno, dice Bertelli, la previsione è di 145 milioni di euro: l'anno prossimo ci sarà il pareggio operativo e nel 2005 il ritorno all'utile. Il miglioramento dei conti del marchio è stato rallentato anche dall'andamento del mercato. Il ritorno di Jil Sander renderà più snello e veloce il ritorno al pareggio».
Jil Sander torna proprio alla scadenza del contratto che la impegnava a non lavorare per altri marchi. Torna con una quota nel capitale della società quotata in Germania e una poltrona nel comitato strategico di Prada Holding. «Questo ruolo spiega la stilista, mi darà la possibilità di conoscere, di riflettere sulla situazione del mercato. lo sono ottimista».
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Estratto da Il Sole 24 Ore del 23/05/03 a cura di Pambianconews