Un cocktail da un miliardo e mezzo di euro. La moda pagherà caro l'impatto di economia debole, euro forte, guerra in Iraq, terrorismo ed emergenza Sars. L'ultima previsione sul 2003 stima un calo dell'1,9% dei ricavi a fine anno per la moda italiana: sono 900 milioni di euro per il tessile-abbigliamento e altri 600 milioni per pelli, cuoio e calzature. Un altro passo indietro del fatturato che si aggiunte ai quasi due miliardi di euro persi per strada l'anno scorso dal tessile-abbigliamento.
Secondo le stime di Sistema moda Italia e Associazione tessile l'anno scorso il fatturato del settore si è fermato sotto 46 miliardi di euro, con una flessione del 3,9% rispetto al 2001: pesante ma limitata in confronto al crollo della produzione (-8,4%). Le aziende sperano in una ripresa nella seconda parte dell'anno e probabilmente la stima diffusa ieri per la presentazione delle prossime iniziative di Pitti Immagine confida almeno in un recupero per contenere i danni all'1,9 per cento.
Gaetano Marzotto, presidente di Pitti Immagine, non dispera ma con realismo prevede una ripresa soltanto a partire dal 2004 e conta soprattutto sul mercato europeo e su quello americano, che già l'anno scorso hanno fatto soffrire le aziende italiane. L'export di tessile-abbigliamento negli Stati Uniti si è ridotto di quasi un quinto, a 2.460 milioni di euro (-18,4%) e nella Germania, primo mercato e primo motivo di preoccupazione per le imprese italiane, con 4 miliardi di euro il calo è stato del 12,3 per cento. La crescita in Gran Bretagna (+2,8% a 1.126 milioni di euro) e la tenuta della Spagna (a 1.647 milioni di euro) non sono bastati a consolare il made in Italy.
In una situazione così incerta, il prossimo Pitti Uomo diventa un appuntamento decisivo per capire come finirà l'anno e come andrà il prossimo. Alla Fortezza da Basso dal 19 al 22 giugno si ritroveranno 671 aziende con 747 marchi, per oltre un terzo stranieri, per presentare le collezioni di abbigliamento maschile e accessori per la primavera-estate 2004.
Vedi tabella che segue
Estratto da Il Sole 24 Ore del 21/05/03 a cura di Pambianconews