Sarà pur vero che non è tutto oro quello che luccica però in questo caso il detto non si addice a Tiffany, il maggiore venditore di gioielli negli Stati Uniti, che ha visto nel primo trimestre i profitti salire di quasi il 10%, mentre le vendite sono a loro volta aumentate del 14%, nonostante la crisi economica generale.
L' utile netto è stato infatti pari a 35,8 milioni di dollari, ossia 24 cents per azione, contro i 32,7 milioni di dollari (22 cents) del pari periodo dell' esercizio prima. Le vendite hanno toccato invece i 395,8 milioni di dollari dai 347,1 milioni precedenti. Ad andar bene sono stati un pò tutto i comparti del lusso, dai gioielli in oro ed in argento fino ai costosissimi anelli di fidanzamento costellati di diamanti.
Le vendite negli Usa, ha sottolineato Tiffany, sono salite del 2%, sopra la media stagionale e nonostante una generale frenata dei consumi, grazie al vasto range di proposte offerte ai consumatori, da oggettini in argento ai famosi e costosissimi anelli di diamanti. Il dollaro debole ha inoltre spinto le vendite all' estero, dove si è registrato un balzo del 14%. In calo invece del 3%, escludendo gli effetti del cambio, le vendite in Giappone.
Estratto da KwFinanza del 14/05/03 a cura di Pambianconews
Per maggiori dettagli vedere comunicato stampa Tiffany & Co. alla voce 'Comunicati stampa delle Aziende' del nostro sito.