Mariella Burani intende mantenere le buone abitudini di crescita. Dopo il +7% dei primi tre mesi del 2003, le prospettive di ricavi sui dodici mesi indicano un eccellente +20% e «un andamento dei margini più che proporzionale nell'ipotesi prudenziale di un mercato condizionato da guerra e polmonite atipica», come ha precisato ieri l'ad Giovanni Burani presentando i dati 2002 agli analisti. Intanto il gruppo ha archiviato un esercizio «migliore del previsto, dice Burani, anche a livello di bottom line», con un fatturato di 273,9 milioni di euro (+23,5% sul 2001, +10,5% a parità di perimetro) e un utile netto consolidato di 11,3 milioni (+96,1%).
Le linee di crescita 2003 puntano sulla pelletteria, sulla valorizzazione dei marchi propri, che si avvicineranno al 90% dei ricavi, e sullo sviluppo di nuove licenze. Inoltre, si attendono «sinergie intercompany, ha sottolineato l'ad, stimate attorno a 10 milioni di euro, dalla tedesca Renè Lazard». Il marchio tedesco di abbigliamento uomo e donna ha fatturato nell'ultimo esercizio 71 milioni di euro, con utili per 1,4 milioni.
Estratto da Finanza & Mercati del 9/04/03 a cura di Pambianconews