Con la crisi economica degli ultimi anni e la grave débacle successiva a quel tragico 11 settembre del 2001 sono state numerose le industrie tessili che per abbattere i costi hanno scelto di spostare gli stabilimenti produttivi in Paesi con un costo delta manodopera meno oneroso, in aree dell'Est europeo e dell'Asia come la Bulgaria e la Cina continentale. Tanto che i dati Istat sulla produzione industriale hanno registrato per il settore tessile-abbigliamento italiano un calo storico, su base annua, del 10,8%.
#'La strategia di sviluppo del Lanificio Barbera è un'altra, dichiara Corrado Barbera, responsabile marketing e comunicazione del gruppo. Ossia quella del dislocamento inverso. Tradizione, specializzazione e finezza delle lane sono le armi con le quali la nostra azienda intende combattere la concorrenza di Paesi stranieri quali la Cina e l'Est europeo che, sebbene offrano un prezzo molto più competitivo, sia della manodopera sia del costo competitivo degli impianti, non saranno mai in grado di eguagliare l'estrema qualità del prodotto italiano''.
Puntare sulla propria specificità e dunque sulla forza del made in Italy è la via scelta dal lanificio per contrastare la crisi del comparto laniero e rilanciare i plus cthe da sempre caratterizzano la produzione del nostro Paese: l'elevata professionalità, l'alta qualità, la specializzazione del processo produttivo. Come? Attraverso significativi investimenti nella selezione e nella tecnologia dei macchinari sin territorio. Ma anche mediante un'attenzione particolare alla gestione delle risorse umane: con una rigorosa formazione del personale, l'aggiornamento costante e, last but not least, il mantenimento dell'affiatamento all'interno del team.
Estratto da Fashion del 3/04/03 a cura di Pambianconews