Utile netto per 27 milioni di euro, ricavi per 1,57 miliardi di euro ed Ebitda di 210 milioni di euro. Questi i risultati con i quali il gruppo Prada ha chiuso l'anno 2002: il Consiglio di amministrazione si è riunito ieri e ha approvato i risultati finanziari del 2002. Un anno difficile, per il mondo della moda e del lusso, che tuttavia il gruppo chiude con una performance tutto sommato accettabile e una flessione leggera che preoccupa più nella redditività che nel semplice dato delle vendite.
Per quanto riguarda i ricavi del gruppo si registra una contrazione rispetto all'1,62 miliardi dello scorso anno. Ma la differenza di 50 milioni di euro, come spiega Prada in una nota, è la conseguenza del cambiamento delle strategie commerciali, introdotto per la prima volta nell'esercizio 2001. Un cambiamento che ha comportato l'anticipazione delle consegne dei prodotti ai clienti e che ha inciso sui ricavi per oltre 60 milioni di euro. Inoltre nell'esercizio si è verificata l'incidenza negativa di circa 48 milioni di euro dovuta all'effetto cambio.
L'utile in crescita a 27 milioni di euro rappresenta un leggero incremento in percentuale anche nei confronti del fatturato: il rapporto passa dall'1,4% del 2001 all'1,7% del 2002. Bene l'ultimo trimestre dell'anno, nel quale Prada ha accresciuto i ricavi del 12,5% a 423 milioni di euro. «Considerata la situazione particolarmente difficile dei mercati, ha affermato l'amministratore delegato del gruppo, Patrizio Bertelli, ci riteniamo soddisfatti della nostra performance nel 2002 e siamo pronti ad affrontare le sfide del 2003 in termini di incremento dei ricavi e di espansione della presenza geografica del gruppo attraverso il costante sviluppo di tutti i suoi marchi».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 01/04/03 a cura di Pambianconews