Nel luglio del '96 il gruppo Benetton organizzò un grande incontro con i distributori europei della divisione Sport Systems nella cittadella dello sport di La Ghirada a Treviso.
C'erano grandi attese per il lancio delle attrezzature e dell'abbigliamento: aspettative che oggi sono state ridimensionate. La famiglia di Ponzano Veneto ha conservato solo le linee di abbigliamento Playlife e KillerLoop, mentre ha ceduto la Nordica e i pattini Rollerblade al gruppo Tecnica. La vendita delle racchette da tennis Prince è in dirittura d'arrivo con la cessione al fondo di private equity Usa Lincolnsltire tramite un'operazione di management buyout.
L'attrezzatura sportiva pesa per il 10% sul fatturato consolidato di Benetton: ma sono le stime di perdite nel 2002 a livello di Ebit (pari a 23 milioni di euro) ad avere infinito sulla sorte di queste attività. Le maggiori colpe sono da imputare a Rollerblade, che ha accusato una netta diminuzione del giro d'affari negli ultimi anni. La ritirata di Ponzano dà idea del momento delle aziende sportive italiane, che hanno perso quote di mercato nei confronti dei concorrenti rispetto agli anni '80 e '90. Un caso emblematico è Fila (ceduta due settimane fa al fondo Cerberus che ora punta a rilanciarla negli Usa): un marchio che ha perso una propria identità dopo i fasti conosciuti negli anni '70.
Più vicino al mercato casalingo è anche un brand come Superga. L'azienda torinese sta continuando sulla strada della ristrutturazione per un veloce ritorno all'utile dopo essere stata ceduta dalla Sopaf di Jody Vender al gruppo Formula Sport dell'imprenditore Renato Benasedo. Superga, che ha avuto una ripresa in termini di volumi a fine 2002, realizza in Italia poco meno di metà del fatturato e il resto è concentrato sulle licenze in Spagna, Francia e Germania e, in minor misura, negli Usa.
Estratto da Plus – Il Sole 24 Ore del 22/03/03 a cura di Pambianconews