Un altro punto a favore della branch italiana del gruppo Richemont (protagonista mondiale del lusso che tra gli altri controlla i marchi Cartier, Van Cleef & Arpels, Piaget, Vacheron Constantin, Officine Panerai, Iwc). Dall�inizio di aprile, la società guidata da Giacomo Bozzi curerà la distribuzione, il marketing e tutta la comunicazione sul mercato italiano, di A.Lange & Sohne, marchio prestigioso di orologi di alta gamma (entrato nella scuderia delle griffe controllata da Richemont già da qualche anno).
Nel quartier generale di Richemont a Milano sono convinti di riuscire, anche con questa new entry, a portare a casa i buoni risultati raggiunti con gli altri marchi del gruppo. E che hanno portato la squadra di Bozzi a essere tra le più attive: il mercato italiano è quarto (dopo Usa, Hong Kong e Giappone), per fatturato.
Per avere ordini di grandezza, diciamo subito che la spesa minima per portarsi a casa (in cassaforte, sarebbe meglio dire), un orologio firmato A.Lange & Sohne, è di ottomila euro. Come fanno allora a essere così ottimisti in Richemont Italia?
Secondo il presidente e amministratore delegato, Giacomo Bozzi, è solo una questione di esperienza. Di situazioni già sperimentate nel tempo. E non solo da loro. Vendere lusso – o sogni – come dicono tutti i modaioli, non è un semplice esercizio di numeri, statistiche, tabelle e percentuali. E�, soprattutto, questione di conoscenza di meccanismi dell�animo umano. I clienti devono essere conquistati, oltre che con la qualità del prodotto che si vuol vendere, anche con l�arte del marketing, della comunicazione.
Estratto da Affari & Finanza del 10/03/03 a cura di Pambianconews