Dopo la 'falsa partenza' dei primi mesi, il mercato si è risvegliato
Milano, 6 marzo 2003 –-La congiuntura negativa dell’economia mondiale non ha risparmiato il distretto serico comasco. Nel 2002, secondo i dati raccolti da Sistema Moda Italia – su un campione di 33 aziende che sviluppano oltre il 40% del fatturato del settore – il fatturato della tessitura serica italiana è diminuito del 7,6% annuo. Il mercato italiano ha fatto registrare una flessione del 6,3%, mentre i mercati internazionali hanno ceduto l'8,1%. Espresse in quantità, le vendite dell’industria serica italiana mostrano, a consuntivo del 2002, un cedimento inferiore (-6,4%): il valore medio della produzione italiana. Un calo dovuto sia al deprezzamento della materia prima, sia all'accentuazione dell'impiego delle fibre man-made, segnatamente per i tessuti destinati all'abbigliamento femminile.
La perdita è maturata nel corso della parte iniziale dell'anno, ma a partire dal secondo trimestre si è verificato un importante rimbalzo, che ha consentito un recupero.
Nel quarto trimestre 2002 il fatturato ha mostrato una flessione tendenziale dell'1,5% rispetto al corrispondente periodo 2001, con una raccolta ordini negativa del 5,8%.
Il tessuto per abbigliamento femminile ha rappresentato la componente più dinamica per il mercato della tessitura serica; nel primo trimestre 2003 la situazione si presenta in recupero. Il comparto ha chiuso l'anno con una diminuzione del fatturato pari al 3,9%, per effetto di una perdita pari al 2,2% sui mercati internazionali e al 5,4% sul mercato interno. L'evoluzione, dopo un primo trimestre assai critico, è stata successivamente più favorevole grazie soprattutto ai tessuti realizzati con fibre chimiche: hanno registrato incrementi pari al 13,1% e al 7,8% rispettivamente nel terzo e nel quarto trimestre 2002. Nel quarto trimestre il fatturato è aumentato del 5,5%, le vendite del 7,8% ed anche gli ordini raccolti hanno evidenziato un trend positivo, pari al + 5,1%.
Il tessuto per cravatteria ha fatto registrare nel 2002 una flessione del fatturato pari al 6,2%. In questo caso la caduta all'inizio dell'anno è stata più contenuta rispetto a quella accusata per l'abbigliamento femminile, ma nei trimestri successivi la tendenza, pur evidenziando un sensibile 'rientro', non è mai tornata in segno positivo. Ha pesato sul risultato complessivo la forte contrazione accusata per gli articoli stampati. Il processo di forte declino di tale prodotto, infatti, è proseguito per il settimo anno consecutivo. L'andamento degli articoli tinti in filo, viceversa, è stato favorevole (+ 1,3%), grazie ad una situazione progressivamente sempre più positiva, a partire dal secondo trimestre.
Il foulard e, in generale, l'accessorio tessile femminile hanno fatto registrare una forte contrazione, sia in termini di fatturato (- 20,5%), sia in termini quantitativi (-23%). In questo caso la tendenza negativa a due cifre non è rientrata, La tendenza moda, che ha favorito il prodotto serico stampato per l'abbigliamento esterno, sta penalizzando evidentemente la creatività nell'accessorio tessile. E' un malessere che non riguarda solo la produzione italiana, ma che si verifica anche per i principali competitors cinesi, coreani ed indiani.
Il tessuto stampato mare ha migliorato i buoni risultati conseguiti nel corso del 2001, confermando una tendenza espansiva manifestata già nel corso degli ultimi anni.
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