�Tom Ford ed io siamo legatissimi alla Gucci, se la nostra autonomia gestionale non verrà intaccata siamo disposti ad andare avanti ben oltre il 2004� dichiara Domenico De Sole in un'intervista a Repubblica. Questo potrebbe ridare serenità al titolo in borsa dopo che negli ultimi giorni, a seguito di un articolo del WSJ, si erano diffuse voci di un loro abbandono. Ma gli incontri degli ultimi giorni tra De Sole e Tom Ford e il management di PPR pare abbiano rasserenato gli animi spianando la strada per un futuro di lungo periodo dei due top manager alla guida del gruppo del lusso.
Prosegue ancora de Sole �PPR nomina la metà dei rappresentanti del supervisory board della Gucci, che su proposta del management definisce le strategie del gruppo, fino ad oggi è stato così e non ci sono motivi per pensare che sia diverso in futuro, se volevano ostacolarci l'avrebbero già potuto fare�.
Alla domanda su cosa accadrà dopo l'OPA, se questa verrà lanciata, De Sole risponde confermando che se ci sarà l'autonomia gestionale tutto procederà come prima. Alla domanda sulle difficoltà di rilancio diYSL, De Sole precisa che il 2002 è stato un anno difficile per la Gucci, ma solo in termini relativi, il MOL della divisione Gucci è infatti sceso di soli 2 punti, al 28% nel 2002. E il rilancio del marchio YSL prosegue speditamente grazie al fortissimo talento creativo di Tom e del suo team stilistico, all'elevata disciplina sui costi e al controllo diretto sul marchio.
Continuerà nei prossimi anni l'apertura di negozi diretti a marchio YSL, che oggi sono ancora solo 43, contro i 163 di Gucci. Negli ultimi 2 anni il gruppo ha investito 600 milioni di dollari in nuove aperture e unità produttive. E il vero beneficiario della nostra espansione è il Sistema industriale Italiano.
Alla domanda, infine, sull'impiego della liquidità in cassa, De Sole risponde che oggi il gruppo è impegnato nell'integrazione e nello sviluppo delle 9 Aziende acquisite e che quindi potrebbero tornare sul mercato solo se si dovesse presentare un'occasione davvero importante.
Estratto da La Repubblica del 21 febbraio a cura di Pambianconews