A poche ore dalla chiusura della 52esima edizione di Pitti Immagine Filati (5-7 febbraio 2003, Fortezza da Basso, Firenze), leggerissime variazioni positive (+1.3% compratori esteri) e altrettanto lievi variazioni negative (-1.7% compratori italiani) conducono a un risultato complessivo di sostanziale conferma dei risultati di gennaio 2002. Un segnale positivo per il futuro della filatura reduce da un biennio molto difficile ma comunque proiettato con determinazione verso le prossime stagioni: i filati presentati durante la fiera, infatti, appariranno nei negozi come prodotti finiti di maglieria tra circa un anno e mezzo (la stagione estiva del 2004).
Questi dati potrebbero ancora migliorare da qui alla chiusura della manifestazione, tenuto conto che il secondo e terzo giorno c'è stato un progressivo aumento dell'affluenza che ha compensato una partenza piuttosto lenta. In base a queste considerazioni, si può prevedere che il numero finale dei compratori si aggirerà intorno alle 6800-6900 unità.
Gli espositori hanno registrato un'atmosfera positiva e un grande interesse da parte dei compratori nei confronti dei contenuti di ricerca e di qualità delle loro collezioni.
Ai primi posti della classifica per paesi abbiamo la Germania nonostante il calo che ha fatto registrare quest'anno (-15%), seguita da Gran Bretagna (+12%), Stati Uniti (+7.5%, considerando le ditte l'aumento è addirittura del 23%), Giappone (+11%), Francia (-5%), Spagna (+1%), Corea (+10%) e Hong Kong (-4%). Da sottolineare gli ottimi risultati di quasi tutti i mercati emergenti, dalla Cina alla Croazia, dalla Russia all'Irlanda, dalla Turchia alla Slovenia. In Italia l'andamento è omogeneo tra le diverse aree del paese.