Non è certo dei migliori il clima in cui ieri si è aperta Vicenzaoro 1, la più importante manifestazione mondiale del settore. II costo della materia prima, l'oro, è in fase di forte crescita; il dollaro, moneta di riferimento dei mercati internazionali, è debole; i venti di guerra che spirano aumentano il clima di insicurezza.
Nonostante tutto la manifestazione vicentina conferma la presenza di oltre 1.600 espositori e segnala già la pre-registrazione di oltre 30mila operatori.
«I dati di partenza sono incoraggianti, dice Alessandro Biffi, presidente di Federorafi, anche se il settore sta vivendo da almeno un paio d'anni un momento difficile». La conferma arriva dalle cifre dell'export, che copre il 70% della produzione italiana. A fine 2001 il totale delle esportazioni aveva superato i 4.830 miliardi di euro, con una perdita del 5o sull'anno precedente. Nei primi nove mesi del 2002 la flessione si è accentuata, con un ulteriore -7,8% nazionale che vede il distretto di Vicenza meno sofferente, con un -5,8%, rispetto ad Arezzo (-7,1%), Milano (-9,6%) e Valenza (-17,6%).
Segnali positivi, comunque, c'è ne sono a cominciare dalla crescente attenzione delle grandi griffes versoil settore. Anche quei produttori che hanno investito sul marchio, dagli storici Damiani e Pomellato fino a Chimento e Fope, hanno ottenuto confortanti successi. (vedi tabella che segue)
Estratto da Il Sole 24 Ore del 12/01/03 a cura di Pambianconews