C'è voglia di rilancio nelle parole degli operatori che ieri hanno inaugurato la 63esima rassegna di Pitti Immagine Uomo. La moda italiana punta con decisione sui mercati esteri. E lo fa siglando un accordo di settore con il ministero delle Attività produttive, per la promozione e la valorizzazione del nostro tessile-abbigliamento nel mondo. ‘Per la prima volta si guarda al comparto come a una filiera unica – dice Vittorio Giulini, presidente di Sistema Moda Italia (Smi)- con l'obiettivo di attivare fondi su progetti integrati’.
Il Vice ministro per le Attività produttive, Adolfo Urso è arrivato in Toscana per inaugurare la fiera di Pitti e per siglare l'intesa con Smi. ‘L'accordo di settore è un documento di natura politica, che formalizza la volontà di collaborazione tra pubblico e privato in una logica d'intervento mirato a facilitare l'utilizzo combinato dei diversi strumenti di sostegno all'internazionalizzazione – spiega Urso -. L'operatività sarà decisa da intese annuali tra l'associazione di categoria e l'Ice, dove saranno individuati i progetti da mandare avanti con apporto finanziario misto, pubblico-privato’. Co-marketing con la grande distribuzione internazionale, progettazione e realizzazione di veri e propri quartieri del made in Italy nelle più importanti capitali del mondo, valorizzazione dell'apporto culturale alla creatività e al design del tessile abbigliamento italiano, brand management delle aziende sui mercati esteri, eventi di comunicazione e immagine, ricerche e analisi: sono alcuni esempi dei campi in cui diventerà operativo l'accordo sottoscritto dal Governo e da Sistema Moda Italia.
’I consumi americani ripartiranno, mentre le preoccupazioni maggiori riguardano la Germania – dice Urso -. L'Italia però ha la possibilità di giocare un ruolo strategico nello sviluppo del mercato dei Paesi che stanno per entrare nell'Unione europea’. La carta vincente sarà la qualità.
‘Per quanto riguarda la promozione sui mercati internazionali – ha aggiunto il vice ministro Urso – il primo segno tangibile del nostro impegno è l'aumento delle risorse a disposizione del progetto speciale moda, contenute nel piano promozionale 2003: 6,3 milioni di euro contro i 5,5 dell'anno scorso con un incremento del 14%’. L'Italia vuole mettere alla prova la capacità di essere sistema-Paese nel suo settore più forte e vincente a livello mondiale.
Estratto da Il Sole 24Ore del 10/01/03 a cura di Pambianconews