Parte in pressing Domenico De Sole, presidente e amministratore delegato di Gucci Group, che ha comunicato giovedì i conti del terzo trimestre 2002 (chiuso il 31 ottobre): dati attesi dal mercato, dopo il profit warning di dieci giorni prima con il quale il gruppo fiorentino controllato dalla francese Ppr aveva avvisato di dover ridurre la stima dell'utile netto diluito per azione nel 2002 da 2,6 «ad almeno 2 euro».
Come mai nel terzo trimestre sono scese le vendite della pelletteria firmata Gucci, core business dell'attività, come pure quelle dell'abbigliamento, rispettivamente del 9,9 e dell'11,6 per cento?
«Abbiamo spinto verso l'altissima gamma in tutti e due i settori, con collezioni sofisticate, in coincidenza con una difficile congiuntura».
In cassa avete ancora 1,6 miliardi di euro: altre acquisizioni in vista?
«Siamo attenti alle opportunità, ma sviluppare tutti i marchi del Gruppo è un lavoro enorme per il management, indipendentemente dalla loro dimensione».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 22-12-02 a cura di Pambianconews