Durante il Convegno promosso da Pambianco Strategie di Impresa in collaborazione con Intesa Bci, Carlo Pambianco, Presidente dell'omonima società, ha aperto la sua presentazione con un'analisi dei fattori di crisi del mercato che non parte dai tragici avvenimenti dell'11 settembre 2001, ma da una data non altrettanto e funestamente celebre: marzo 2000.
Marzo 2000 è dunque il vero spartiacque tra crescita e calo dei consumi. Prima di quella data si era assistito a una crescita costante dei consumi in tutti i settori della moda, soprattutto quelli della fascia medio-alta e lusso, a un aumento del numero di consumatori che si affacciavano per la prima volta alla soglia del lusso, acquistando prodotti quali pelletteria, calzature, accessori, e a una crescita delle vendite e dei fatturati di tutti gli operatori della moda (stilisti, gruppi industriali, trade).
La crisi di mercato produce effetti economici e finanziari sui bilanci dei grandi gruppi, sia monomarca sia multimarca. Tutti i valori sono in discesa, anche se rimangono su livelli abbastanza elevati, con un utile netto del +3,7% per i gruppi monomarca e del +4,4% per quelli multimarca registrato nel 2001 sul 1999 e sostanzialmente confermati nel primo semestre 2002.
L'incidenza dell'utile sul fatturato di quindici aziende italiane esaminate da Pambianco è stata dell' 8,1% nel 1� semestre 2001 e si è ridotta al 6,5% nel 1� semestre 2002.
Estratto da Mediakey di dicembre 2002 a cura di Pambianconews