Ambrogio Dalla Rovere è un uomo che gli amici definiscono tenace e gli avversari « testardo» . Un'espressione che, da buon capricorno, lo trova perfettamente d'accordo.
«Sono dieci anni che penso a Donna Karan e che desidero produrre il suo sportswear. Dieci anni che sogno di avere un marchio americano importante, conosciuto in tutto il mondo. Non mi sono mai arreso a infatti un mese fa abbiamo firmato l'accordo per la produzione di Dkny, uomo e donna».
Sinv Holding nel 2001 ha generato 131 milioni a 817 mila euro di fatturato. Da questo dato significativo, che ne fa il secondo polo italiano del jeans, comincia l'intervita, una delle rarissime rilasciate da Ambrogio Dalla Rovere.
Quali sono le previsioni per il Duemila, annus horribilis, secondo molti?
«Dovremmo chiudere il bilancio tra i 135 e i 140 milioni di euro, con un incremento intorno al 5%. Penso invece a un deciso balzo in avanti per il 2003, che dovrebbe portarci a 170 milioni di euro».
Non le sembra di essere un po' troppo ottimista?
«No, sono soltanto realista. Il 1� gennaio presenteremo la collezione Dkny per il prossimo inverno 2003/2004. Obiettivo per il primo anno: 50 milioni di euro. C'è un forte interesse per questa nuova linea, sviluppata e realizzata secondo un gusto più fashion. Abbiamo messo a disposizione uno staff di primo livello per seguirla, scelto tra i trenta esperti del team creativo. La Liz Clairborn Inc., negli Stati Uniti, continuerà invece a produrre le sue collezioni per le Americhe».
Estratto da CorrierEconomia del 25-11-02 a cura di Pambianconews