La casa italiana di alta moda per bambini 'I Pinco Pallino' punta decisamente sul mercato giapponese, grazie ad un accordo con la societa' di import e rivendita 'Ma Mere' che mira ad aprire nel paese asiatico 15 punti di vendita con un fatturato annuo di 1,5 miliardi di yen, circa 12,4 milioni di euro.
I progetti della società di Bergamo, nota per le sue creazioni di abbigliamento e calzature per bambini dai 0 ai 14 anni, sono stati illustrati ai giornalisti e operatori del settore giapponesi in una conferenza stampa all'ambasciata d'Italia dai fondatori e proprietari della societa', Imelde e Stefano Cavalleri. 'Siamo presenti su questo mercato da sei anni – hanno detto i due stilisti – e vi vediamo forti opportunita' di espansione, che vogliamo perseguire in stretta cooperazione con il partner giapponese'.
Attualmente sono tre i punti vendita in Giappone, piu' un altro aperto con 'Ma mere', a Tokyo e Osaka, con un fatturato annuo di circa 200 milioni di yen, cioe' 1,65 milioni di euro. 'L'obiettivo e' arrivare quanto prima a 15 punti vendita, con un fatturato di 1,5 miliardi di yen. La risposta dei clienti alle creazioni dei due stilisti italiani e' impressionante', ha detto il presidente della societa' 'Ma Mere' Tatsuji Fuke.
Nel 2001 la Pinco Pallino, che ha 50 dipendenti nel suo centro di ideazione e produzione e una manodopera esterna di 450-500 persone, anche in paesi stranieri, ha realizzato un fatturato di 18,6 milioni di euro tra vestiti e calzature per bambini.
Oltre ai punti vendita in Italia, ne possiede in Francia, Taiwan, Giappone, Dubai e Arabia Saudita. 'Siamo molto soddisfatti dei continui incrementi degli ultimi anni, nonostante il momento difficile dell'economia mondiale – ha detto Imelde Cavalleri – L'Asia e' un mercato sempre piu' importante e il progetto e' di arrivare presto anche in Cina'.