Nel cuore degli americani è entrata trent'anni fa. Ora, Anne Klein, griffe di sportswear fondata a New York nel '68, mira all'Europa. Forte di un fatturato retail di 500 milioni di dollari e di una popolarità recentemente avallata da un sondaggio della rivista Women's Wear Daily, che pone il marchio al decimo posto dopo nomi come Gucci, Armani, Chanel, Calvin Klein. Naturalmente, tra gli obiettivi commerciali più ambiti figura l'Italia. Il marchio dovrebbe chiudere il 2002 con una crescita del 10% e ha piani di espansione ambiziosi: lo scorso febbraio è stato aperto il primo monomarca di oltre 3 mila metri quadrati a Soho con una previsione di incasso annuale di due milioni e mezzo di dollari, cui seguiranno a breve Beverly Hills, Rodeo Drive, Tokyo, Hong Kong. Per un totale, nei prossimi tre anni, di 50 aperture.
Ma, soprattutto, nei programmi di Anne Klein c'è il mercato europeo. «Pensiamo che l'Europa possa coprire, entro tre anni, un 25% del fatturato complessivo, spiega John Idol, presidente e amministratore delegato della Kasper Asl, la società che dal '99 controlla Anne Klein. L'Italia, in questo contesto, ha un'importanza pari al 20%». II primo passo è stato mosso nei giorni scorsi con una presentazione nel corso di Milano Moda Donna. A seguire, l'apertura di una show room a Milano. L'avamposto dell'espansione europea sarà, però, Londra, dove sta per aprire i battenti il flagship store di Bond Street.
Come marchio forte del gruppo, Anne Klein contribuirà anche a risolvere i problemi della sua capogruppo Kaspel Asl, ammessa al Chapter 11 (amministrazione controllata). Proprio per affrontare la riorganizzazione finanziaria, d'altra parte, era stato chiamato Idol un anno fa. Che oggi dichiara di essere a buon punto e ha promesso di estinguere i debiti (tutti a lungo termine) nel giro di pochi mesi, entro il gennaio 2003.