Lo sbarco di Ralph Lauren sui mercati europei si è meritato la copertina di #Time' a luglio. Secondo il settimanale americano la nuova strategia del marchio è dovuta al fatto che lo stilista è molto deluso da come Wall Street sta trattando le azioni del suo gruppo, che si è quotato nel 1997. Il titolo è sceso in campo con un valore di 26 dollari, schizzando a 31.50 nell'arco della giornata. Ma già nel 1998 il trend positivo ha iniziato ad invertirsi e l'azione è scesa a 18.50 dollari. Nel maggio del 2000 è crollata a 13.25 dollari e non è più riuscita a risorgere. Oggi l'azione è trattata a circa 20 dollari. La multinazionale vorrebbe riposizionarsi nel comparto lusso, perché è l'unico modo di far lievitare il titolo.
Per scendere in campo in Europa Ralph Lauren ha dovuto ricomprarsi a caro prezzo le aziende licenziatarie. La Poloco Sas di Parigi è stata riacquistata per 200 milioni di dollari. Per riacquisire il controllo della Prl Fashions of Europe, licenziatario per l'Italia, l'azienda ha dovuto sborsare 22 milioni di dollari. La Polo Ralph Lauren fattura 2.2 miliardi di dollari l'anno; con le licenze la somma raggiunge i 4.4 miliardi.
La Tommy Hilfiger, gruppo basato a Hong Kong che produce abiti ultraamericani, ha messo a segno una performance notevole sui mercati europei nel 20012002. A maggio il gruppo ha annunciato di aver incrementato i ricavi del 5.9 per cento a 499.8 milioni di dollari, rispetto ai 472 dell'anno precedente. L'utile netto è cresciuto del 2.7 per cento a 134.5 milioni di dollari. La crescita è stata quasi nulla negli Usa mentre lo stile casual dello stilista che ha conquistato i rappers americani ha fatto breccia nel cuore dei consumatori europei.
Il gruppo americano Nautica ha messo a segno un incremento del 30 per cento nel fatturato in Italia nell'arco del 2001. Il colosso americano che controlla i marchi Nautica, John Varvatos, Earl Jean, E. Magrath e Byron Nelson ha visto il suo fatturato aumentare del 10 per cento a 771 milioni di euro nell'anno fiscale 2002.