Da uno studio di Pambianco Strategie di Impresa sui dati di bilancio delle semestrali di alcune delle Aziende del lusso italiane, risulta che il fatturato tiene e i margini scendono di qualche punto percentuale. Facendo una media tra i ricavi di 10 Aziende italiane (Bulgari, Csp, De Rigo, Finpart, Giacomelli, Luxottica, Mirato, Tod’s e Prada) risulta un aumento medio del fatturato del 2,2%. A diminuire invece, è l’incidenza dell’ebitda sul fatturato che passa dal 15,1% del primo semestre dell’anno scorso al 14,6% di quest’anno (e il campione si restringe a Csp, Giacomelli, Luxottica, Marzotto, Mirato e Prada) e l’utile netto che passa dall’8,8 all’8,7 (una media tra Csp, Luxottica , Marzotto e Mirato).
’’Questi primi dati sono abbastanza positivi: il fatturato tiene, mentre sono in leggero peggioramento l’ebitda e l’utile netto, commenta Carlo Pambianco. Comunque si tratta di un campione estremamente, limitato. Penso che un campione più ampio mostrerà una situazione meno brillante’’.
Sul destino del lusso si interroga anche Tonino Perna, presidente di It Holding. Per il suo Gruppo prosegue il trend positivo già registrato nel primo trimestre dell’anno con ricavi a +18,8% e utili primi delle imposte a +60%. ‘’ Credo che siano finiti i tempi in cui le Aziende crescono perché cresce il mercato, spiega Perna. Adesso bisogna essere sempre più competitivi per averla vinta sul diretto concorrente’’.
Tra le Aziende che hanno risentito maggiormente della crisi del lusso c’è sicuramente Bulgari, che chiude il semestre con un fatturato di 338 milioni di euro segnando un –5,8% sullo stresso periodo dell’anno precedente.