Diego Della Valle ha creato il marchio Tod's, famoso per le scarpe
con i pallini, diventate un oggetto cult a livello internazionale. Fin dagli anni Ottanta ha anticipato l'era della globalizzazione. I suoi
mocassini, studiati anatomicamente, con le pelli migliori, le cuciture fatte
a mano, accompagnano le reali passeggiate di Juan Carlos di Borbone come le
apparizioni a Villar Perosa dell'avvocato Giovanni Agnelli; le passerelle a
Cannes di Julia Roberts e Michael Douglas come le riunioni di lavoro dei
giovani manager, fino alle uscite dei diciottenni al sabato sera nelle
discoteche di Miami o della Romagna.
L'azienda ora occupa 1.518 dipendenti (che diventano 2 mila con
l'indotto) e, quel che più conta, cresce al ritmo del 20-25 per cento
all'anno. L'andamento del titolo Tod's in Borsa dal 1-1-00 al 20-8-02 è nettamente superiore a quello medio dei titoli delle Aziende del Lusso elaborato da Pambiamco Strategie di Impresa.
(Andamento del titolo Tod's 10.640.
Andamento dell'Indice Pambianco delle Aziende del Lusso 7.405).
Tutto qui? Dove punta, davvero, il SuperDiego nazionale? C'è chi assicura
che, dopo l'entrata nel consiglio d'amministrazione della Ferrari, che ha
significato la rappacificazione con la Mediobanca di Vincenzo Maranghi e,
più in generale, la sua iscrizione all'establishment italiano, Della Valle
adesso sia tentato dall'alta finanza.
E, perché no, da qualche affare di quelli che contano. Magari nel campo
della tanto amata editoria e del tanto apprezzato Corriere della sera. Fino
a oggi Diego non ha sbagliato una mossa. Chissà se riuscirà a mantenere il
sorriso sulle labbra anche quando si muoverà nei tortuosi meandri del
potere.
All'interno del dossier sul settimanale Panorama sono riportati i giudizi positivi sull'imprenditore Della Valle Gruppo e sul Gruppo Tod's di alcuni tra i più illustri esponenti dell'imprenditoria italiana e estera (Giovanni Agnelli, Bernard Arnault, Domenico De Sole, Luca Di Montezemolo, Marco Tronchetti Provera).