Gianfranco Ferré scommette sugli Usa. La maison milanese, che fa capo al gruppo It holding, ha infatti annunciato ieri un ingente piano di sviluppo legato all'area americana. L'obiettivo sembra essere uno solo: far crescere i ricavi del mercato statunitense, che a oggi rappresentano circa il 5% del fatturato diretto dell'esercizio 2001 (circa 51 milioni di euro). Il management di It holding ha infatti deciso di dare il via a un progetto internazionale volto alla riorganizzazione delle strutture distributive estere della griffe.
Il primo passo del percorso verrà attuato proprio negli Usa, dove tutte le società di diffusione legate alla Gianfranco Ferré verranno accorpate sotto la It Usa holding inc, la società che già si occupa del wholesale e del retail del resto dei marchi del gruppo, inclusi gli showroom It Usa e Malo a New York e le boutique monomarca Malo di proprietà ad Aspen, Bal Harbor, Chicago, Palm Beach e i due punti vendita nella Big apple (a Soho e sulla Madison avenue).
«Mantenendo la totale autonomia in termini di direzione creativa, strategie, sviluppo dei mercati e immagine», ha spiegato Enrico Mambelli, amministratore delegato della Gianfranco Ferré spa, «la Gianfranco Ferré potrà adesso beneficiare di una struttura produttiva e distributiva efficiente con la quale realizzeremo importanti sinergie di scala e raggiungeremo il coordinamento strategico di tutte le attività del gruppo negli Stati Uniti». In base all'accordo siglato confluiranno sotto la sub-holding lo showroom Gianfranco Ferré di New York, ma anche le boutique monomarca che il designer possiede a New York, a Los Angeles e a Bal Harbor.
A partire dall'autunno-inverno 2002-03 la produzione delle collezioni di pr�t-à-porter uomo e donna a etichetta Gianfranco Ferré è stata riportata alla Itc, polo del gruppo molisano legato alla produzione haut de gamme (in questi spazi venivano infatti realizzate le collezioni di Romeo Gigli, ora passato a Tombolini, e quelle di Exté durante la direzione stilistica di Antonio Berardi).