Al primo posto è sempre la The CocaCola company. Ma nella classifica 2002 dei primi 100 marchi mondiali per valore, preparata dalla società specializzata Interbrand, novità riguardano la presenza italiana. La pattuglia è sempre composta da tre aziende ma accanto a Gucci e Armani c'è una new entry, Prada, e una esclusione, Benetton. A rimanere portabandiera per l'Italia nella categoria luxury goods è ancora il marchio Gucci, azienda quotata, guidata da Domenico De Sole. Che comunque arretra di due posizioni: adesso si trova al 52� posto, con un valore di brand fissato a 5,304 miliardi di dollari.
Prada esordisce all'86� posto, con un valore di brand di 2,489 miliardi di dollari. Questa la motivazione fornita dal gruppo di esperti londinesi di Interbrand: «Per Prada si è trattato di un anno positivo dal punto di vista del brand, con l'apertura di due negozi a New York, la collaborazione con Rem Koolhaas e i buoni risultati delle vendite derivati dal turismo in Giappone e Usa». A riguardo, commenta Jane Reeve, business director di Interbrand Italia: «Prada entra nella classifica con tutte le carte in regola senza peraltro posizionarsi agli ultimi posti. Questo dimostra come il made in Italy sia un valore riconosciuto in cui identificarsi».
Armani, invece, scivola dal 91� al centesimo posto con un valore di 1,509 miliardi di dollari. La stessa posizione era occupata lo scorso anno dalla Benetton con un valore del marchio di un miliardo di dollari. Secondo gli esperti, la penalizzazione è da ricercarsi nella maggiore connotazione mass market che il marchio ha portato con sé. «Il fatto che questi marchi abbiano perso posizioni è in linea con la tendenza negativa che caratterizza l'economia mondiale del settore», commenta ancora Reeve: «In realtà si tratta di nomi ben posizionati e con una garanzia di qualità riconosciuta dal mercato».