Henry Duarte, stilista di Los Angeles presente in questi giorni all'alta moda romana, non riesce infatti a far fronte alla pioggia di ordini provenienti da negozi di tendenza. Per questo il creativo della West coast scoperto da Carine Roitfeld e balzato agli onori delle cronache modaiole dopo l'interessamento dei fashion editor di Bazaar Usa e Vogue America, sta cercando un partner con una capacità produttiva adeguata e in grado di assicurare un elevato livello qualitativo. Per questo la scelta potrebbe presumibilmente cadere sull'Italia su aziende affini elettivamente come It holding o Diesel (magari attraverso la controllata Staff che segue designer come Margiela, Dsquared e Westwood).
«Non riesco a far fronte agli ordini», ha detto Duarte, «e ho dovuto dire di no a diversi department store». Nonostante i capi di Duarte, che nell'ultimo anno ha fatturato due milioni di dollari, arrivino al pubblico con prezzi non propriamente popolari. Nel monomarca di Los Angeles al 7977 di Melrose avenue una cintura con fibbia metallica realizzata a mano costa 1100 dollari, un jeans va dai 500 ai mille dollari, mentre gli abiti partono dai 2400 dollari.
Un partner finanziario consentirebbe a Duarte di fare quel salto di qualità compiuto da marchi come Cavalli o Voyage, di aprire negozi monomarca e realizzare campagne pubblicitarie. Finora invece la distribuzione avviene attraverso negozio-atelier di Melrose avenue e una serie di boutique plurimarca di prestigio.