Grazie alla crisi si è #sviluppato il business'. Suona strano ma Escada, uno dei marchi più forti della moda tedesca, la pensa così. La crisi è quella post undici settembre: per il gruppo europeo che più vende negli Stati Uniti poteva significare qualcosa di simile al tracollo. Invece no.
«L'attacco terroristico per noi è stato un dramma, ma abbiamo affrontato immediatamente il problema con un'operazione decisa ed efficace spiega Stefano Barbini, amministratore delegato di Escada ltalia. E' venuta fuori l'anima tedesca dell'azienda, quella che non sta ad aspettare che le cose migliorino, ma che affronta le difficoltà con determinazione».
«Innanzitutto abbiamo attuato una drastica riduzione delle spese. A partire da quelle di cancelleria fino a quelle di rappresentanza e di pubblicità. Abbiamo ridotto anche il magazzino che in molti casi era in esubero. In totale nell'anno fiscale in corso sono stati effettuati tagli pari a 35 milioni di euro. In Italia abbiamo tenuto abbastanza bene, meno negli Stati Uniti, dove tra l'altro proprio in settembre abbiamo inaugurato un nuovo negozio nella Quinta Strada di New York e dove le vendite autunnali sono decisamente calate. Adesso possiamo però dire che rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso siamo in leggera crescita, certo non sotto come ci siamo trovati tra settembre e novembre» .
Il risultato di quella che Barbini chiama «la forza dei tedeschi» è un fatturato che è passato dai 406 milioni di euro del primo semestre del 2001 a 410,5 milioni di euro del 2002, utili netti in rialzo da 0,5 a 6,3 milioni di euro e utili netti prima delle tasse cresciuti da 9,7 a 18,3 milioni di euro.