Qualche tempo fa c'era perfino chi, nel mondo della moda, si spingeva a ipotizzarli in agonia. In realtà, i negozi indipendenti sembrano più vivi che mai.
Almeno nei segmenti più importanti del mercato nazionale: per il vestiario esterno maschile e femminile e per la maglieria esterna uomo, dove i negozi tradizionali rappresentano la metà esatta dei consumi interni nel 2001 (13.798 milioni di euro su 27.618), non soltanto pesano per almeno il 60% sul totale. Ma sono stimati in crescita, seppur lieve per la maglieria esterna uomo.
I dati, elaborati da AcNielsen Sita, evidenziano una sostanziale tenuta di questo canale distributivo, visto che l'aumento, anche qui leggero, è stimato anche per abbigliamento in pelle, camiceria uomo, calze donna, mentre in crescita sono le vendite nei negozi tradizionali di costumi da bagno e cravatte.
Meno positivo sembra il trend per le catene e la grande distribuzione organizzata, che mostrano un maggior numero di frecce all'ingiù rispetto a quelle all'insù, mentre gli ambulanti stanno prendendo piede in merceologie come l'intimo e le calze, sia uomo sia donna.
Se nel complesso lo shopping degli italiani in questo settore ha subito una diminuzione dello 0,7% sul 2000, l'anno a parte l'abbigliamento in pelle che per il secondo anno consecutivo ha messo a segno un incremento a doppia cifra (raggiungendo quota 844 milioni di euro), è andato bene anche il vestiario esterno femminile (+5,5%), che con 6.297 milioni di euro incide per un quarto sul totale dei consumi.